CARNEADE !
CHI ERA COSTUI ?
della Creative Commons Community degli OSTinati
 |
| www.comune.savona.it |
Ai
destinatari in indirizzo
Ma
questi OSTinati,
“ma chi sun ?”,
“cüsse i voean ?”,
“ma cüsse rumpan ‘e balle tutti i
mumenti ?”,
“cüsse i vendan ?”
L’appellativo OSTinati
è stato scelto come nome del gruppo che si è formato spontaneamente all’ultimo
incontro di “Venti di Partecipazione”, manifestazione organizzata dal Comune di
Savona (1 dicembre 2012) definita anche Open
Space Technology, da cui OSTinati …...(capisciamme !)
Comprende persone con differenti competenze, formazione e
cultura che condividono l’obiettivo di promuovere una pianificazione strategica
per lo sviluppo del territorio Savonese; non è quindi né un partito, né un movimento
politico e non è previsto diventarlo.
Il gruppo è attivo da circa un anno ma, in questo pur
breve periodo, ha comunque contribuito ad individuare e rendere pubblici
diversi casi di dubbia gestione della amministrazione locale.
Qualcuno ha ironizzato sulla nostra identità e sul fatto
che sappiamo solo criticare (reazione classica, da manuale, di coloro che non trovano
argomenti fondati per denigrare chi da fastidio).
A queste persone e a eventuali altre che pensano la stessa
cosa, rispondiamo che sono oltre una dozzina gli incontri, i convegni e le
iniziative pubbliche che abbiamo organizzato (Cappella Sistina, Sala Rossa del
Comune, Locali ex Informagiovani, Libreria Ubik, Palazzo delle Azzarie al
Santuario, SMS S.Bernardo etc.) nelle quali abbiamo presentato molte proposte
per lo sviluppo della città e altre seguiranno.
Se avessimo le risorse e il potere necessari per attuare
noi in prima persona queste proposte sicuramente lo faremmo, purtroppo non è
così, quindi ci preoccupiamo di renderle pubbliche e di diffonderle.
Sebbene si stia lavorando anche su un progetto di tipo
politico-amministrativo-organizzativo per una migliore gestione
economico-finanziaria-burocratica del territorio savonese “allargato” (quello
delineato dal vecchio PRIS) questo non significa che si voglia partecipare alle
prossime elezioni.
Gli OSTinati si propongono di essere un collettore di
idee da poter convertire in progetti di sviluppo per la città.
Le proposte che elaboriamo sono messe a disposizione, a
titolo gratuito (per i malpensanti), di tutti coloro che le vogliono condividere
e appoggiare, anche facendole proprie (certamente se ci venisse riconosciuto
qualche merito, sarebbe per noi una bella soddisfazione extra).
Gli OSTinati non vendono niente ! Nemmeno le batterie di
pentole … !
Anche se siamo “sulla piazza” da poco tempo, abbiamo
ormai fatto una certa breccia nel muro di omertà che regna in questa città.
Nel nostro Blog (http://ostinatisavona.blogspot.it/)
abbiamo già pubblicato 82 articoli.
La gente ci scrive, quelli che ci conoscono si confidano.
Sono persone che hanno a che fare con il “sistema” savonese; addetti ai lavori.
Il quadro che ne esce non è dei migliori.
In questa città sembrerebbe esistere la paura di parlare,
di criticare, di proporre soluzioni diverse per il timore di perdere il lavoro,
gli incarichi, gli appalti, i contributi, i favori etc. Questo ha fatto sì che
il sistema di potere costituitosi negli anni, fa “quello che vuole” in piena
libertà e nessuno osa verificare se le cose sono fatte correttamente,
sensatamente, in modo economicamente giustificabile e regolare etc. etc.
Qui non si tratta di “sputare nel piatto dove si mangia”,
quanto di evitare notevoli sprechi di risorse economiche e ambientali (che
vanno a vantaggio di pochi) per usarle meglio a vantaggio di tutti, e per
cercare di migliorare la qualità della vita nella nostra città. Non ci sembra
che Savona sia un esempio virtuoso e la situazione che abbiamo davanti agli
occhi è eclatante. Stanno distruggendo questa città ogni giorno di più,
l’Aurelia Bis è solo l’ultimo esempio.
Qualcuno disse: “La qualità dei nostri politici è
sicuramente un problema, ma il problema più grosso è l’ignoranza della gente”.
Concordiamo pienamente.
A Savona, la Partecipazione è stata “suicidata”; noi cittadini
dobbiamo farla rinascere magari con altre modalità, solo così possiamo pensare
di uscire dalla melma in cui sostiamo forzatamente.
Il “tantu u nu cangia ninte” non può essere più accettato
come giustificazione.
Ad maiora.
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