venerdì 30 agosto 2013

LO STATUTO E' DA CAMBIARE

LO STATUTO E' DA CAMBIARE
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI
Vorrei partecipare...ma lo Statuto non me ne dà la possibilità.

Ai destinatari in indirizzo
LETTERA APERTA

Spett. Presidente del Consiglio Comunale di Savona, 
e per conoscenza
Spett. Presidenti della Prima e della Terza Commissione Comunale di Savona,
 
chiediamo di essere ascoltati dalle commissioni competenti (la Prima se intendete la proposta riconducibile ai regolamenti oppure la Terza se la intendete riconducibile all'ambito del decentramento, o di entrambe riunite) relativamente alle tematiche di Proposta di Modifica dello Statuto Comunale al fine di favorire il compimento di un processo efficace di democrazia partecipata.
Alleghiamo una scheda comparativa del nostro Statuto Comunale con quello di due importanti Comuni Italiani.
Vi ringraziamo per la Vostra disponibilità.
Cordiali saluti
La Creative Commons Community degli OSTinati
      
IL PERCHÉ DI QUESTO INCONTRO
Spett. Presidenti, Spett. Consiglieri,
vorremmo condividere con voi i primi passi verso un processo di partecipazionecompiutamente realizzata cioè nata da un virtuoso mix tra forma diretta e formarappresentativa di democrazia.
La prima domanda da porci: esiste a Savona un apparato giuridico adeguato?
Da un'analisi comparata dello Statuto di Savona e di quello di altri comuni, ad es. Milano e Torino, si possono notare ritardi che vanno colmati.
Esempi
·        lo Statuto non può essere modificato dai cittadini
·        manca il referendum abrogativo (c’è solo quello consultivo)
·        manca la proposta di delibera di iniziativa popolare
·        manca un regolamento sulla partecipazione popolare
sopravvive, curiosamente, quello delle Circoscrizioni (viceversa abolite dalla legge nazionale)
Articolo 34 Gli organi delle circoscrizioni di decentramento Abrogato
Articolo 35 Funzioni delle circoscrizioni
Articolo 35-bis Elezione del consiglio circoscrizionale
Inoltre
Art.6 Il referendum (solo consultivo ndr) non può avere per oggetto:
a) provvedimenti inerenti elezioni, nomine, designazioni, revoche o decadenze;
b) provvedimenti concernenti il personale comunale, delle istituzioni e delle aziende speciali;
c) provvedimenti inerenti l'assunzione di mutui o l'emissione di prestiti;
d) atti relativi ad imposte e tasse, rette e tariffe;
e) bilanci preventivi o consuntivi;
f) atti inerenti la tutela di minoranze etniche o religiose;
g) disposizioni del presente statuto.
Infine
DISPOSIZIONE TRANSITORIA RIFERITA ALL'ART. 34 E ALL’ART. 35-BIS
1. Vengono mantenute le circoscrizioni di decentramento vigenti e il numero di seggi previsto per ciascuna circoscrizione alla data del 31 dicembre 2000 fino alla modificazione del regolamento sul decentramento.
Modalità di revisione dello statuto Abrogato
STATUTI A CONFRONTO
Se prendiamo come metro di paragone gli Statuti di due importanti Comuni Italiani (Milano e Torino), che hanno avuto tra l’altro giunte con tradizioni politiche differenti possiamo notare che
COMUNE DI MILANO
Art 3 comma 2
La proposta di deliberazione di iniziativa popolare, recante la sottoscrizione autenticata di almeno 50 richiedenti, è presentata al Protocollo Generale per l'inoltro al Settore Affari Generali, il quale, avendo verificato ed eventualmente corretta la formulazione sotto l'aspetto formale, entro 15 giorni dal ricevimento, consegna, dopo i necessari riscontri in ordine alla regolarità delle sottoscrizioni, i fogli vidimati in unica data (coincidente con quella di consegna) e riportanti il testo della proposta al promotore designato a ricevere le comunicazioni.
COMUNE DI TORINO
Articolo 13 Comma 1
I titolari dei diritti di partecipazione possono presentare al Consiglio Comunaleproposte di deliberazione su materie di competenza consiliare. La proposta di deliberazione deve essere sottoscritta da almeno millecinquecento titolari dei diritti di partecipazione, ovvero cinquemila qualora la proposta riguardimodifiche dello Statuto.
Articolo 17 - Referendum abrogativo
1. Almeno ventimila titolari dei diritti di partecipazione, di cui all'articolo 8, possono richiedere, con le modalità stabilite dal Regolamento, referendum per l'abrogazione, totale o parziale, di deliberazioni di competenza del Consiglio Comunale.
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giovedì 29 agosto 2013

IL FASCINO DISCRETO DEL TUCUL

IL FASCINO DISCRETO DEL TUCUL
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Ricostruzione filologico congetturale di un tipico insediamento ligure di tucul.

Ai destinatari in indirizzo.

Esiste un indicatore economico la cui esatta definizione ci sfugge: l’utile lordo.
Cosa sarà mai? Come diceva il saggio più invecchio e più imparo. Questa è la lezione che leggiamo sui giornali a proposito di un progetto edificatorio su delle splendide aree agricole dell’immediato entroterra savonese che produrrà un utile lordo di circa 8 milioni di euro (?).

Riepiloghiamo: si acquista un’area di terreno agricolo al prezzo medio di 3 euro al mq. Spesa 50.000 euro circa. Si stipula un’opzione di acquisto di un edificio per metà residenziale e metà industriale per circa 550.000 euro. La sua demolizione e la risistemazione dell’area per parco giochi costerà almeno 100.000 euro
Si sfrutta il piano casa, si fa conto su un’amministrazione locale alla fame, disposta a modificare il PUC per un piatto di lenticchie e si conta (con un incremento del 30%) di poter avere diritto ad edificare 8 villette di 100 mq4 di 150 mq e 4 di 200 mq. In tutto 2200 mq lordi che si conta di vendere a 2.800 euro al mq per un totale di 6.160.000 euro

Le spese di progettazione preliminare del villaggio e delle opere di urbanizzazione compensative (che sino ad oggi sono state rifatte 3 volte) ammontano ad almeno 50.000 euro
Quelle esecutive e di direzione lavori almeno a tre volte tanto. Insomma per la progettazione finita (architetti, ingegneri, geologi, agronomi-permacultori, ecc.) 200.000 euro. Le opere in favore della comunità (la messa in sicurezza del rio con tombinatura, che ahinoi non risolverà ma aggraverà i problemi, porterà all’inaccessibilità di alcuni garage, la costruzione di una strada ed un ponte di accesso) sono stimate in 1.500.000 euro. L’ampliamento dell’attuale storica crosa di accesso (che porterà alla sua demolizione, l’acquisto di almeno 1000 mq di giardini privati e di box auto lì giacenti, la demolizione e ricostruzione del muro di cinta) costeranno ottimisticamente 100.000 euro

Altri oneri pubblici vengono quantificati in 200.000 euro. Le spese di accensione ed interessi mutuo e di immobilizzazione del capitale per un periodo di 5-10 anni su 2/3 del valore stimato di vendita ammontano ad almeno 1.000.000 euro. Un utile d’impresa minimo del 25 % fa 1.500.000 euro. Restano meno di 1.000.000 euro per edificare circa 8.000 mc. Vale a dire 125 euro al mc. Fate voi la sostenibilità economica dell’operazione.

Per avvallare invece la sostenibilità meta-ecologica e la sua modernità si chiama un agronomo appassionato di permacultura che parla di edificare case di paglia. 

A quando nella prossima commissione sentiremo lo spot di un etno-antropologo che ci parlerà della tipicità edilizia degli antichi liguri: il tucul?

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2013 OSTINATI

lunedì 26 agosto 2013

UNA NUOVA TIPOLOGIA SOCIOLOGICA: IL NOMADE STANZIALE SAVONESE

UNA NUOVA TIPOLOGIA SOCIOLOGICA: IL NOMADE STANZIALE SAVONESE
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Campo nomadi.

Ai destinatari in indirizzo.

A Savona vantiamo un Servizio Sociale capace ed efficiente. Per questo facciamo fatica a credere che provenga da esso una proposta ingenua e miope come quella di sprecare 100.000 euro per trasformare l’area della Fontanassa, destinata ad ospitare gli indispensabili servizi logistici di una struttura sportiva che va rilanciata, in un camping quattro stelle destinato a campo nomadi.

Possibile che si sia preferito chiudere un occhio e guardare solo la bolletta luce/acqua cumulativa che nessuno paga? E possibile che si siano chiusi entrambi gli occhi pensando che la soluzione potesse essere quella di trasformare una sola utenza collettiva in tante utenze individuali? 
Come si può pensare che d'ora in avanti i Rom diverranno diligentissimi, sottoscrivendo e pagando con regolarità utenze individuali, terrorizzati da una spada di Damocle efficace come la minaccia del taglio di luce ed acqua per insolvenza?

Forse serve una riflessione un poco più profonda e coraggiosa, magari confrontandosi con esperti giuridici e sociologi esperti di marginalità, per affrontare e provare a risolvere un "problema" di questa portata.

Perché, lo si voglia ammettere o no il problema degli zingari a Savona c'é, eccome, e le forze politiche, per demagogia o timore, non l'hanno mai affrontato come si deve, quando addirittura qualcuna di loro non lo ha strumentalizzato come deterrente per fini elettorali. 

Come fare?

Intanto cominciamo a sgombrare il campo da una mostruosità sociologica come quella di volertrasformare contro natura chi è nomade in stanziale, colpevolizzandoci per una sua mancata integrazione, che viceversa è il rifiuto caratterizzante di una scelta identitaria.

Una vera lezione antirazzista ed antixenofoba è quella di confrontarsi su queste loro peculiarità chiamandole per nome.

Occorrono due passaggi fondamentali. Il primo di carattere giuridico:
  • Giuridicamente i Rom si considerano e sono considerati cittadini comunitari?
  • In quale quadro giuridico nazionale ed internazionale sono inscrivibili i Rom (come altre categorie, homeless, sans papier, ecc.)?
Ma soprattutto è indispensabile un secondo passo di straordinaria difficoltà. Su quale specificocodice etico interno operano quando, rifiutando le leggi del paese che li ospita, assumono comportamenti criminosi (che non serve tacere, definire con metafore o minimizzare perchè comunque non superano il livello di guardia dell'allarme sociale)?
  • E' vero o no (ed in che misura) che la cultura Rom accetta il furto come metodo sistematico di mantenimento?
  • E' vero o no (ed in che misura) che la cultura Rom accetta la possibilità di obbligare i figli alla questua fino all'età in cui i piccoli fanno pena e quindi di avviarli in maniera coatta alla prostituzione minorile quando diventano più grandicelli e cessando di fare pena cominciano a fare voglia?
  • E' vero o no (ed in che misura) che la cultura Rom accetta la possibilità di abusare sessualmente dei minori (come chiamare altrimenti le plurigravidanze di bambine di quattordici anni, di cui si hanno notizie giornalistiche)?
Conoscere questo in maniera non approssimativa e pregiudiziale, ma guardarlo in faccia per quello che è, può essere forse la prima tappa per affrontare il problema. Viceversa non poterne parlare apertamente e pubblicamente, per il timore di essere bollati come mostri di egoismo antiumanitario, è il grande errore di pusillanimità che sta compiendo la nostra classe politica, il concime migliore per far crescere florida la malapianta del razzismo e della xenofobia.

Il grande orrore è pensare di far quadrare i conti con la bolletta della luce personalizzata, turandosi il naso con 100.000 euro, che probabilmente potrebbero essere  spesi molto meglio.

Papa Francesco vorrebbe che i suoi pastori profumassero un poco di più di pecora. Forse anche i Servizi Sociali, la Caritas, le innumerevoli onlus locali ed il fariseo che è nascosto nella zona oscura benpensante di ciascuno noi dovremmo tutti profumare un poco più di Rom.

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sabato 24 agosto 2013

LA DIFFERENZIATA MIRACOLOSA

LA DIFFERENZIATA MIRACOLOSA
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Metafora della differenziata savonese.

Ai destinatari in indirizzo

Apprendiamo che la dotazione economica aggiuntiva per la partecipata comunale savonese ATA, la multiutility che si occupa anche di spazzatura, è stata di 900.000 euro

Di questi 500.000 euro saranno destinati alla raccolta differenziata che opererà su alcuni quartieri, per una copertura di 11.000 abitanti
Insomma fare la differenziata costerà, per ora, almeno 10 euro di più ad abitante. Quando sarà estesa a tutta la città i costi saliranno ad almeno 50 euro.

La differenziata è però un atto imprescindibile di civiltà ecologica e mira alla riduzione del conferimento in discarica, con tutti i benefici connessi.

Da una rapida consultazione al bilancio scopriamo però, con stupore, e sempre che non si siano presi fischi per fiaschi, che i costi di conferimento in discarica saranno aumentati di 300.000 euro. Si passa cioè da 2.900.000 euro a 3.200.000 euro. Possibile che non si sia accorto di ciò nessun consigliere quando ha votato il bilancio? 

Attendiamo, fiduciosi, una pronta smentita, scusandoci per l'eventuale abbaglio.

Infatti, come può aumentare il quantitativo del conferimento in discarica se la differenziata mira alla sua diminuzione?
Le tariffe del conferimento in discarica sono forse aumentate dopo la cessione proprietaria d'essa?

Ricordiamo che il vecchio proprietario, un noto imprenditore locale, oggi impegnato in importanti lavori di ristrutturazione immobiliare, poche settimane dopo aver ottenuto l'autorizzazione pubblica ad un consistente aumento dimensionale della discarica, ha immediatamente capitalizzato il bonus, cedendone la proprietà ad una società il cui profilo legittimamente si appanna tra un mix di schermi cinesi e paradisi fiscali. Complimenti a chi sa fare così bene il proprio mestiere di imprenditore.

Ed infine: è vera la notizia che tutta la plastica differenziata a Savona va direttamente nel grande inceneritore di Brescia?

Qualcuno degli amministratori pubblici (che non pagano gli errori di tasca propria) sa rispondere al comune cittadino (che viceversa li paga)?

La Creative Commons Community degli Ostinati
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venerdì 23 agosto 2013

DILETTANTI D'ORO

DILETTANTI D'ORO
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Io amo lo sport.

Ai destinatari in indirizzo,

Indubbiamente la Rari Nantes è una delle glorie sportive di Savona. Spiace quindi vederla coinvolta in una storia di bilanci milionari in rosso con debiti ingentissimi verso lo Stato e verso i fornitori. Occorre senza dubbio approntare un piano di salvataggio. Questo però dopo aver avuto chiare risposte ad alcune domande che sono sulla bocca di tutti ed ingenerano malintesi.
  • Come può una società che opera in tutto e per tutto in maniera professionale essere definita dilettantistica, dove cioè chi allena e chi pratica lo sport lo dovrebbero fare solo volontaristicamente per pura passione?
  • Come mai il Comune di Savona, a fronte della concessione per la gestione delle due piscine, invece di ricevere un congruo corrispettivo, versa alla Rari Nantes anche 482.450,00 euro l'anno quale contributo spese e ricava solamente circa 20.000,00 euro, cioè il 5% degli introiti relativi solo alla libera balneazione e alle manifestazioni?
  • Come mai le voci di incasso più remunerative (varie tipologie di corsi, fitness, etc.) restano fuori dal tariffario stabilito dal Comune, che di conseguenza non ne beneficia in alcun modo, cosicché l'entità di questi introiti rimane completamente "sconosciuta"all'Amministrazione Comunale?
  • A fronte di previste forti spese di gestione (principalmente energetiche), per quale motivo non è stato predisposto un impianto energetico da fonti pulite e rinnovabili e si continua invece ad utilizzare un impianto a gas per la piscina olimpica e, sembrerebbe, l'obsoleto, costoso ed inquinante impianto a gasolio per la vecchia piscina di Piazzale Eroi dei due Mondi?

Speriamo che qualche Consigliere Comunale ponga un'interrogazione su queste tematiche in Consiglio ed una volta chiarite si possano trovare le risposte adeguate per risolvere i problemi, con serenità e precisione, in un quadro complessivo completamente rinnovato.
 

2013 OSTINATI

mercoledì 7 agosto 2013

BIKE SHARING SAVONESE: MA QUANTO MI COSTI?

BIKE SHARING SAVONESE:
MA QUANTO MI COSTI?
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Sembra Savona...

Ai destinatari in indirizzo

Errare è umano, perseverare è diabolico. Rieccoci col bike sharing. I nostri prodi dirigenti non soddisfatti delle delibere di affidamento delle riparazioni cicli ad Ata (15.000 euro circa) ed ai Vegani Erranti (5.000 euro circa), ecco che collocano la ciliegina sulla torta. A differenza del motto filosofico tertium non datur qui il tertium datur ad abundantiam.

Infatti ecco comparire una spesa di 17.424,00 euro l'anno in favore di una ditta torinese (scelta oculatissima per la prossimità territoriale che garantisce la tempestività dell'intervento) che ci cura La gestione e manutenzione del bike sharing comunale. Insomma il software per gestire il bike sharing, che ovviamente usa un sistema proprietario (con prezzi da capogiro) e non open source (gestibile gratis dal CED). Naturalmente nella contenutissima spesa non sono comprese le tesserine. Ne abbiamo acquistate 50 (il che la dice lunga sulla popolarità del servizio presso gli indigeni) per la miseria di 302,50 euro.

Vista la rarità del prodotto/tesserina abbiamo controllato sul Catalogo Bolaffi se e quanto è valutata la serie completa di 4 emissioni (dal 2010 al 2013). Pare che valga già moltissimo. Approfittatene.

La Creative Commons Community degli OSTINATI

LEGGI QUI UNA DETERMINA DIRIGENZIALE PER CREDERE





2013 OSTINATI

venerdì 2 agosto 2013

DACCI OGGI IL NOSTRO... QUOTIDIANO

DACCI OGGI IL NOSTRO... QUOTIDIANO
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTinati












Sapete quanto spendono nel Comune di Savona per acquistare (ALL' EDICOLA !!!) i quotidiani (ovviamente con il nostro borsellino e non con il loro)?

Proseguite la lettura e lo scoprirete.

Ma soprattutto: siete d'accordo con i nostri consigli per risparmiare?

Buona estate

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LEGGERE QUI SOTTO DETERMINE DIRIGENZIALI PER CREDERE

DD408_2012 Fornitura giornali







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giovedì 1 agosto 2013

SAVONA DA SCOPRIRE ..... MA CON DIFFICOLTA'

SAVONA DA SCOPRIRE...
MA CON DIFFICOLTA'
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTinati

Tenga Signore...

Siamo purtroppo a segnalare una nuova manifestazione di leggerezza ed imprecisione da parte del Comune di Savona.
Si tratta della cartellonistica stradale del progetto "Savona da scoprire" nell'ambito del Sistema turistico Locale "Italian Riviera". Sono infatti comparsi in città una serie di totem di bella grafica e di solida struttura. La cosa in sé è apprezzabile, ma un "piccolo dettaglio" rende non completamente soddisfacente questa operazione.

Si tratta di totem a due facce con cartografia del tipo "voi siete qui", le due facce presentano però due cartine assolutamente identiche, quindi al 50% la cartografia risulta incomprensibile per chi la guarda.

Prendiamo ad esempio il totem posizionato all’ingresso del viale del Prolungamento. Chi guarda la cartina con la faccia rivolta al mare scopre che questo si trova alle sue spalle (?) e non capisce nulla. Solo se legge il cartello retrostante dando le spalle al mare riesce ad orientarsi. Infatti i turisti restano perplessi e chiedono spiegazioni ai passanti.

Non va meglio la situazione con alcuni totem monofaccia. Implacabilmente errati nell'orientamento.

Ogni pubblicitario sa che una cartina deve essere collocata secondo il posizionamento orientato correttamente e se le cartine sono due e contrapposte vanno diversificati i versi, se si vuole che il lettore riesca a utilizzarla per orientarsi.

Se poi andiamo a leggere le determine n. 320 dell'8/7/2013 e n.344 del 23/7/2013 a firma del dirigente del settore competente e dell'incaricato di posizione organizzativa scopriamo che l'operazione totem è costata complessivamente 38.042,00 euro. (il costo di 4 utilitarie), a fronte di regolare bando di concorso in cui è risultata vincitrice una nota ditta della Provincia (a cui il Comune ha già affidato in passato numerose commesse di lavoro).

Il responsabile dell'operazione che ha decretato il "visto si stampi" è un dirigente che, come risulta dalla stampa locale, nel 2012 ha incassato uno stipendio da superprofessionista: 104.819,34 euro

Gli saranno addebitate le spese per le inevitabili correzioni che dovranno essere messe in atto, per non danneggiare l'immagine di Savona, sia verso i turisti, sia verso i politici dei comuni limitrofi (che ci hanno segnalato il fatto, ridendo di noi)?


2013 OSTINATI