giovedì 29 agosto 2013

IL FASCINO DISCRETO DEL TUCUL

IL FASCINO DISCRETO DEL TUCUL
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTINATI

Ricostruzione filologico congetturale di un tipico insediamento ligure di tucul.

Ai destinatari in indirizzo.

Esiste un indicatore economico la cui esatta definizione ci sfugge: l’utile lordo.
Cosa sarà mai? Come diceva il saggio più invecchio e più imparo. Questa è la lezione che leggiamo sui giornali a proposito di un progetto edificatorio su delle splendide aree agricole dell’immediato entroterra savonese che produrrà un utile lordo di circa 8 milioni di euro (?).

Riepiloghiamo: si acquista un’area di terreno agricolo al prezzo medio di 3 euro al mq. Spesa 50.000 euro circa. Si stipula un’opzione di acquisto di un edificio per metà residenziale e metà industriale per circa 550.000 euro. La sua demolizione e la risistemazione dell’area per parco giochi costerà almeno 100.000 euro
Si sfrutta il piano casa, si fa conto su un’amministrazione locale alla fame, disposta a modificare il PUC per un piatto di lenticchie e si conta (con un incremento del 30%) di poter avere diritto ad edificare 8 villette di 100 mq4 di 150 mq e 4 di 200 mq. In tutto 2200 mq lordi che si conta di vendere a 2.800 euro al mq per un totale di 6.160.000 euro

Le spese di progettazione preliminare del villaggio e delle opere di urbanizzazione compensative (che sino ad oggi sono state rifatte 3 volte) ammontano ad almeno 50.000 euro
Quelle esecutive e di direzione lavori almeno a tre volte tanto. Insomma per la progettazione finita (architetti, ingegneri, geologi, agronomi-permacultori, ecc.) 200.000 euro. Le opere in favore della comunità (la messa in sicurezza del rio con tombinatura, che ahinoi non risolverà ma aggraverà i problemi, porterà all’inaccessibilità di alcuni garage, la costruzione di una strada ed un ponte di accesso) sono stimate in 1.500.000 euro. L’ampliamento dell’attuale storica crosa di accesso (che porterà alla sua demolizione, l’acquisto di almeno 1000 mq di giardini privati e di box auto lì giacenti, la demolizione e ricostruzione del muro di cinta) costeranno ottimisticamente 100.000 euro

Altri oneri pubblici vengono quantificati in 200.000 euro. Le spese di accensione ed interessi mutuo e di immobilizzazione del capitale per un periodo di 5-10 anni su 2/3 del valore stimato di vendita ammontano ad almeno 1.000.000 euro. Un utile d’impresa minimo del 25 % fa 1.500.000 euro. Restano meno di 1.000.000 euro per edificare circa 8.000 mc. Vale a dire 125 euro al mc. Fate voi la sostenibilità economica dell’operazione.

Per avvallare invece la sostenibilità meta-ecologica e la sua modernità si chiama un agronomo appassionato di permacultura che parla di edificare case di paglia. 

A quando nella prossima commissione sentiremo lo spot di un etno-antropologo che ci parlerà della tipicità edilizia degli antichi liguri: il tucul?

La Creative Commons Community degli Ostinati

2013 OSTINATI

2 commenti: