RIFONDAZIONE CEMENTISTA
Diario quotidiano del Palazzo a cura degli OSTinati
Grande party rosso a Riborgo.
Ai destinatari in indirizzo
il gruppo di Rifondazione Comunista Savonese, la compagine politica color Rosso Antico, che, in controtendenza nazionale, sostiene la maggioranza, ha deciso di cambiare nome, si chiamerà Rifondazione Cementista. Le ri-fondazioni vorrebbero gettarle a Riborgo.
D'altronde hanno ambientalista il core ma le mani... sulla città.
Naturalmente il dibattito interno è serrato. Nell'ultima seduta di autocoscienza politica, dopo essersi ripetutamente chiesti: chi siamo, da dove veniamo, dove andiamo, con una coerenza che fa loro onore hanno deciso di aderire al listone anti Crescent 2.
Infatti, come solo pochi sanno, crescent vuol dire mezzaluna (il termine fu lanciato nel Settecentesco Palazzo Inglese di Bath realizzato dagli architetti Wood padre e figlio) e quello che in realtà chiamano così è una... Stecca.
L'ennesima della politica urbanistica savonese.
Ma Riborgo è un'altra cosa.
Ci piace pensarli come i rivoluzionari immaginari di Giorgio Gaber, seduti al Bar Casablanca, pardon... alla Società di Mutuo Soccorso di San Bernardo in Valle, discutere di rivoluzione e di proletariato con in tasca le pagine rosse dei loro giornali.
Scusate... ancora un lapsus. Liberazione dal 1º gennaio 2012 ha sospeso le pubblicazioni cartacee. Vendeva meno di cinquemila copie. E' passata online. Ciò non ha impedito con quella coerenza ed onestà che distingue i nostri politici di razza di estrema sinistra di incassare un giorno prima, il 31 dicembre 2011 la miseria di 2.065.775,04 euro di fondi pubblici come CONTRIBUTI EX ART. 3, COMMA 3, D.P.R. 25 novembre 2010, n. 223 - D.P.C.M. 23 maggio 2011.
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domenica 6 ottobre 2013
RIFONDAZIONE CEMENTISTA
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Con che faccia hanno preso tutti quei soldi?
RispondiEliminaCon la faccia pulita di chi non ha mai rubato un centesimo a nessuno.
RispondiEliminaLiberazione è una voce che è stata soffocata in edicola, per ora. Libero e Il Giornale prendono molti più contributi e sono nelle edicole e regalati anche nelle metropolitane e nelle stazioni grazie a Silvio Berlusconi e alla sua potente famiglia.
A differenza di quello che si dice (vedi ad esempio Il Fatto Quotidiano) Libero ed Il Giornale non prendono più contributi dal 2011. Per convincersene basta scaricare il file apposito dal sito del Ministero degli Interni. Qui invece risulta che il 31 dicembre è stato ritirato il contributo ed il 1 gennaio è stato chiuso il quotidiano. La notizia non ci fa piacere doppiamente: per prima cosa un giornale che sparisce, per quanto mantenuto con i soldi pubblici, è una brutta cosa, la seconda è la difesa dell'indifendibile che molto spesso la sinistra attua. Non dissimile è il cumulo di stipendi e di pensioni che certi dirigenti locali rifondaroli incassano (legittimamente) senza fare una piega. Forse è per questo che in consiglio votano per il premio di risultato dei dirigenti savonesi. Anche la vicenda della speculazione edilizia a Riborgo non fa troppo onore. Ma si sa gli amici personali vengono prima di tutto. Quando questo succede nelle regioni meridionali dicono che lì vige l'amoralismo familistico-amicale... ma se succede a Savona?
RispondiEliminaSiete invitati a visitare le sedi di Rifondazione Comunista per verificare come il Partito stesso si sia arricchito. Venite a vedere, in qualunque nostra sede, sia savonese che extraprovinciale, come fa attività Rifondazione, che mezzi ha e come si autofinanzia.
RispondiEliminaMa se si hanno dei pregiudizi e delle fette di salame sugli occhi, si può anche invitare il migliore degli OSTINATI ma non servirà a niente.
In merito ai dirigenti riforndaroli, prego, fate i nomi. Facile lanciare accuse senza circostanziarle.
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