sabato 12 ottobre 2013

UNA DEMOCRAZIA INTERATTIVA CONTRO UN’OLIGARCHIA IMMOBILE

UNA DEMOCRAZIA INTERATTIVA CONTRO UN’OLIGARCHIA IMMOBILE
diario quotidiano della Creative Commons Community degli OSTinati


Metafora del Sistema Savona 

Chi comanda oggi a Savona? Nessuno.

Anche se c’è chi dice che il potere è concentrato nelle mani di un centinaio di persone (i cosiddetti poteri forti), la verità e che mai come in questi tempi i poteri forti savonesi sono stati deboli.

Come un domino che sta rovinosamente per scattare, nel Sistema Savona ognuno di loro è al tempo stesso stampella ed impedimento agli altri. Ognuno ha bisogno per gestire la sua fetta di potere, di cederne una cospicua parte ai molti che hanno la forza di interdizione

Siamo quindi sospesi tra il rischio d’immobilismo ed il crollo. Gli accordi che si fanno nelle segrete stanze, dove si danno convegno i nemici-amici, i mestieranti della mediazione spartitocratica, decidono quasi sempre di mettere al comando un incapace, per avere la certezza di avere saldamente in pugno i fili del pupazzo ambizioso. Se facciamo una analisi dei posti di comando savonesi scopriamo che, quasi sempre, l’incompetenza ha pagato.

E la chiamano democrazia. Una democrazia rappresentativa fondata su individui (imposti dai potentati) ma formalmente eletti in rappresentanza del popolo (o meglio da bacini elettorali munti ed unti dai capibastone).
Credo che mai come oggi la caratura di competenze espresse dalla nostra giunta sia risultata così bassa. Credo che mai un consiglio comunale riesca come oggi a confondere maggioranza e minoranza nello scambio di ruolo di chi opera e di chi controlla. 

Serve una politica di supplenza propositiva che non lasci alle determine dirigenziali l’horror vacui del politicamente indeciso.

Ma all’orizzonte è spuntata una nuova speranza. Il capitolo zero della grande narrazione che riparte. Unademocrazia interattiva, che tenga lontani dal potere politico coloro che cercano di acquisirlo silenziosamente ed insidiosamente e lo restituisce agli elettori.

Thomas Jefferson affermava che “ogni uomo è fatto per partecipare… e si sente partecipe del governo delle cose, non solamente il giorno all’anno in cui vota, ma ogni giorno.

Deve tornare ad essere così. La gente partecipa quando sa che conta. Gli autori delle proposte che saranno accolte, resi forti da un ampio consenso, siano la cinghia di trasmissione con i rappresentanti.  Non accettino più per un tozzo di pane e di vanagloria di rendere conto a minoranze silenziose.

La Creative Commons Community degli OSTinati


2013 OSTINATI

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